1877 Dina Galli


Dina Galli: nome d'arte di Clotilde Annamaria Galli, nata a Milano il 16 dicembre 1877 † a Roma il 4 marzo 1951, è stata un' attrice italiana di teatro e cinema attiva fra gli anni millanovecentodieci e gli anni millanovecentoquaranta.
Conosce gia da piccola la vita del teatro seguendo la madre, una modesta caratterista che recita in compagnie minori dove anche alla bambina vengono affidati piccoli ruoli. Ma nel 1890 la scrittura di Edoardo Ferravilla , il grande attore dialettale milanese, cambia le sorti della giovanissima attrice: sostenuta e incoraggiata, passa infatti dalle iniziali comparsate a ruoli sempre più importanti, che già ne rivelano l'istintiva e trascinante vena comica.Dotata di un fisico minuto e asciutto e di un viso particolare, con grandi occhi celesti un po' sporgenti, "la Dina" (come familiarmente verrà chiamata dai colleghi e dal pubblico) conquista subito il favore degli spettatori e dei critici.
La notorietà ottenuta con il repertorio dialettale le procura, nel 1900, l'ingresso come attrice giovane nella compagnia Talli-Gramatica-Calabresi, che annovera fra gli attori anche Ruggero Ruggeri agli esordi.
La recitazione della Galli, umorale e popolaresca, sembra urtare in un primo momento con lo stile controllato ed elegante voluto da Virgilio Talli; ma presto giunge all'attrice milanese l'occasione per mettersi in luce: Irma Gramatica rifiuta di interpretare “La dame de chez Maxim” , di Georges Feydeau , ritenendo poco decoroso il suo ruolo che viene così assegnato alla Galli.
Il successo della brillante e maliziosa pochade segna definitivamente l'affermazione dell'attrice: le commedie di Feydeau, Veber, Hennequin e degli autori del vaudeville avranno in Dina Galli l'interprete ideale di tante protagoniste, rese frivole e piccanti da una recitazione spontanea ironica e priva di volgarità che riesce ad accattivarsi le simpatie di tutti.
in un'immagine di inizio Novecento

Dopo aver formato una compagnia, nel 1907, con Giuseppe Sichel e Amerigo Guasti , passa di successo in successo accanto ad altri celebri attori ( Stanislao Ciarli , Ignazio Bracci , Antonio Gandusio , Paola Pezzaglia , Antonio Greco , Nino Besozzi , Enrico Viarisio ), specializzandosi nel repertorio leggero e venato di sentimento che le è congeniale. Nel periodo della prima guerra mondiale porta al trionfo due opere di Dario Niccodemi: "La maestrina" , dove interpreta con delicato patetismo il dramma di una giovane madre, e "Scampolo" , che la vede nel personaggio di una misera ragazzina di strada dalla poetica freschezza.
Erede della tradizione dell'arte, anima le commedie sentimentali e brillanti di Arnaldo Fraccaroli , Giovacchino Forzano , Giovanni Cenzato e Giuseppe Adami , la cui "Felicita Colombo" (1935) segna il ritorno dell'attrice al vernacolo milanese e alla caratterizzazione.
Dopo un periodo dedicato all'attività cinematografica — dove si cimenta per lo più negli stessi ruoli portati al successo in teatro — la Galli torna a calcare le scene nel secondo dopoguerra, apparendo in riviste ( “Col cappello sulle ventitré” , nel 1945, e “Quo vadis?” nel 1950) e commedie in cui dà vita a personaggi di delicata comicità, come in "Arsenico e vecchi merletti" di George Kaufman e Moss Hart accanto a Rina Morelli.
È ricordata inoltre per aver recitato con attori di vaglia, fra cui Nino Besozzi e Lucio Ridenti . Nella sua compagnia teatrale, che fondò con Amerigo Guasti suo compagno in vita, lavora insieme a Nunzio Filogamo , Marcella Rovena , Antonio Gandusio ed Evi Maltagliati .
Dina Galli a sinistra con Chiaretta Gelli a destra
nel film Il birichino di papa
Come attrice cinematografica ha interpretato diversi film , il più conosciuto dei quali è Felicita Colombo , del 1937 , tratto da un soggetto di Giuseppe Adami , dove fu diretta da Mario Mattoli . A questo film fece poi seguito l'anno successivo Nonna Felicita , sempre con la regia di Mattoli e sempre su soggetto di Adami. Con lo stesso regista recitò poi nel 1942 , in piena seconda guerra mondiale , in Stasera niente di nuovo.
La sua ultima interpretazione si è avuta ne I cadetti di Guascogna , film del 1950 nel quale non fu però accreditata al pari di un giovane Arnoldo Foà.
È comparsa anche nel documentario C'era una volta Angelo Musco , scritto e diretto da Giorgio Walter Chili , distribuito nel 1953.
Dina Galli muore a Roma il 4 marzo 1951: la sua scomparsa coincide in parte con la fine di un teatro leggero e disimpegnato, fondato sui meccanismi della 'pièce bien-faite', di cui la «stralunata comicità» dell'attrice (tale la definizione del critico Simoni) è stata una delle espressioni più alte.
Sulla sua tomba, nel Cimitero Monumentale di Milano , è posta una statua a lei dedicata, dello scultore Angelo Biancini, raffigurante una donna con una mano sul volto e nell'altra una maschera.
Curiosità:
La sua città natale, Milano , con i Comuni di Buccinasco , Roma e Rimini le hanno intitolato una via.
Nel 1977 , in occasione del centenario della nascita, le Poste Italiane le dedicarono un francobollo da 170 lire, disegnato da Emidio Vangelli.
È morta nelle braccia del professor Renzo Gulienetti (uno dei due chirurghi che ha scoperto la sindrome di Rosselli-Gulienetti ) ed era la sua nonna, e la bisnonna di Barbara Gulienetti, conduttrice televisiva.
Dina Galli con Armando Falconi
in Felicita Colombo
Filmografia:
*1914: Veli di giovinezza.
*1914: La monella.
*1914: L' ammiraglia, regia di Nino Oxilia.
*1917: Le nozze di Vittoria, regia di Ugo Falena.
*1933: Ninì Falpalà, regia di Amleto Palermi.
*1937: Felicita Colombo, regia di Mario Mattoli.
*1938: Nonna Felicita, regia di Mario Mattoli.
*1939: Frenesia, regia di Mario Bonnard .
*1940: Il sogno di tutti, regia di Oreste Biancoli , László Kish.
*1940: La zia smemorata, regia di Ladislao Vajda .
*1942: Stasera niente di nuovo, regia di Mario Mattoli.
*1943: Il birichino di papà, regia di Raffaello Matarazzo.
*1944: Tre ragazze cercano marito, regia di Duilio Coletti.
*1945: Lo sbaglio di essere vivo, regia di Carlo Ludovico Bragaglia.
*1946: Vanità, regia di Giorgio Pastina.
*1950: Sambo, regia di Paolo William Tamburella.
Prosa radiofonica RAI:
La colonnella, tre atti di Piero Mazzolotti , con Dina Galli, Gemma Griarotti , Giovanni Cimara ,
Giorgio Piamonti , Gianna Pacetti , Anna Maestri , regia di Alberto Casella ,
trasmessa il 27 aprile 1950 nella rete rossa.
Bibliografia:
Augusto De Angelis: Dina Galli ed Amerigo Guasti: vent'anni di vita teatrale italiana 1923
Giuseppe Adami: Dina Galli racconta 1936, Treves
Augusto De Angelis, La vita comica ed eroica di Dina Galli 1938
Lucio Ridenti: La vita gaia di Dina Galli, 1929 Corbaccio, Milano

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